Movimento Più Lariano: affaire bollette idriche, il Comune per risparmiare non bada a spese?

Google+ Pinterest LinkedIn Tumblr +

 monete-in-acqua

POLITICA – A tornare alla ribalta in questa calda estate larianese è ancora una volta la vicenda delle bollette idriche pregresse, in un susseguirsi di cifre debitorie-creditorie e di affidamenti esterni. L’ultimo atto a giungere alla nostra attenzione è l’affidamento diretto alla società  CREDIT-ON del servizio di supporto e recupero crediti delle utenze idriche pendenti a fronte di una spesa di 27.540 euro da parte del nostro ente, da cui andrebbero sottratti circa 5 mila euro qualora la società riuscisse a recuperare 300 mila euro dagli utenti morosi.

Per comprendere tutta la vicenda bisogna compiere un viaggio a ritroso nel tempo. Se a subentrare nella gestione del servizio idrico nel 2005 fu la ben conosciuta ACEA ATO2, i canoni non corrisposti vanno ricondotti ad un periodo di tempo anteriore al 2005, quando il servizio veniva gestito direttamente dal comune di Lariano.

Fatte le dovute premesse, proviamo a districare il bandolo della matassa. Nel 2013 per evitare che le posizioni debitorie di cittadini morosi cadessero in prescrizione, proprio a questi ultimi vennero inviate delle notifiche in cui si invitavano a regolarizzare le loro situazioni. Con un salto temporale ci ritroviamo a settembre 2014, quando ormai chiare le difficoltà di un recupero completo di quelli che per il comune risultano essere dei crediti, venne promossa una definizione agevolata dei rapporti pendenti relativi al canone acqua, fogna e depurazione.

Per dirla in altri termini, con istanza presentata al comune, si poteva richiedere l’abbattimento di sanzioni ed interessi, provvedendo al pagamento della quota dei consumi anche per rateizzazione. Non solo, sempre nel settembre 2014, ad entrare in scena è il primo affidamento per la riscossione delle utenze idriche pregresse. Questa volta l’incarico spettò alla Cooperativa Onda Verde a fronte di un impegno di spesa di 16 mila euro. Era solo il primo passo su una strada in cui per risparmiare bisogna innanzitutto spendere, concetto ineccepibile nella sua logicità, naturalmente.

Nonostante ciò, quella che sembrava una soluzione capace, da una parte, di andare incontro alle difficoltà di alcuni cittadini nel regolarizzare la loro posizione in un’unica soluzione, e dall’altra, di far recuperare al comune un ammontare rilevante di crediti, venne ribadita ad inizio 2015 con un prolungamento dei termini per la presentazione dell’istanza da parte degli utenti morosi.

Fin qui tutto sembrava aver trovato la quadra del cerchio, anche a fronte di un intervento dei sindacati. Invece, ben dopo un anno e tre mesi circa, nel maggio 2016, il comune ha compreso, per la seconda volta in ordine di tempo, che c’è un’obiettiva difficoltà a recuperare per vie ordinarie le somme non pagate e che per la riscossione dei crediti serve un soggetto qualificato e specializzato in materia, attrezzato con software gestionali specifici. Insomma il comune sembra non avere risorse umane sufficienti e strumenti efficienti che permettano di promuovere il recupero dei crediti pregressi di cui però già si conosce perfettamente l’ammontare, circa 300 mila euro che certamente non sono una somma forfettaria, dichiarata tanto per. Sono una somma derivante da un lavoro mirato, già svolto dall’ente comunale, pur non avendo allora software gestionali specifici in dotazione, strano ma vero.

Per di più, di questa insufficienza-inefficienza umilmente dichiarata a distanza di anni dalla promozione della definizione agevolata, ci si rende di nuovo conto dopo qualche mese dalla conclusione dell’attività svolta dalla cooperativa Onda Verde.Meglio tardi che mai direbbe qualcuno, ma il tempo è denaro direbbe qualcun altro. Infatti è anche il denaro a segnare la differenza.

La spesa per la società CREDIT-ON specializzata nel settore di recupero crediti, che per affidamento diretto gestirà la questione, è di 27.540 euro che si ridurrebbero a 22.500 euro dal momento la società tratterrebbe il 7.5 % di aggio (percentuale di somme trattenute da quelle riscosse per conto dell’ente). Tale ammontare, pertanto, non rientrerebbe mai più nelle casse comunali e magari si sarebbe potuto spendere per un’ulteriore copertura dei costi mensa, tanto per dirne una. Si potrebbe comunque pensare che nonostante le spese destinate ai due affidamenti per la risoluzione dei rapporti pendenti tra utenti morosi e comune, una liquidità da rientro dei crediti vada ad agevolare le casse del nostro ente.

Ciò che non torna è, ad onor del vero, la percentuale di successo dell’attività finora svolta per segnare il goal della riscossione dei crediti da utenze pregresse. A conti fatti l’unico bilancio sicuro è il seguente. Più di 1500 bollette inviate in passato, grandi evasori che, potendosi permettere ricorsi e avvocati, di certo hanno trovato strada facile nel non regolarizzare la loro posizione debitoria, segnando la parte più consistente nella mancata riscossione di crediti che il comune potrebbe convertire in servizi, e non da ultimo, una riduzione dei crediti da riscuotere figli di una dichiarata, con un certo ritardo, inefficienza-impotenza dell’ente comunale. Insomma, sempre a conti fatti e a suon di affidamenti esterni, qualcosa sembra non tornare, affatto.

Comunicato stampa Movimento civico Più Lariano

 

 

Condividi.

Non è possibile commentare.