Crisi idrica ai Castelli Romani, laghi ai minimi storici. Si pensa al razionamento dell’acqua

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ATTUALITA’ – L’Anbi, Unione Regionale Consorzi Gestione e Tutela del Territorio e Acque Irrigue, ha lanciato un drammatico allarme riguardo al periodo di forte siccità che stiamo vivendo.

Per quanto riguarda la regione Lazio, l’Anbi comunica che l’andamento deficitario del corso d’acqua tiberino prosegue dove più grave, però, è la situazione dell’Aniene, ridotto ad una portata di circa 3.000 litri al secondo contro una media di oltre l/s 8.000; crolla anche la portata del Sacco, così come in calo sono i livelli dei laghi romani (Nemi scende a cm. 47 contro m.1,66 del giugno 2021 e Bracciano ha un livello inferiore di 25 centimetri all’anno scorso).

Per i Castelli Romani l’allarme è altissimo, i laghi sono ai minimi storici per il deficit idrico, circa 50 milioni di metri cubi in meno negli ultimi anni. Per Massimo Gargano, direttore generale dell’Anbi se entro i prossimi dieci giorni non dovesse piovere in maniera sufficiente si dovrà pensare seriamente al razionamento idrico.

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