Con il trascorrere del tempo, anche i legami più solidi possono indebolirsi. Secondo gli studiosi, la passione comincia a diminuire già dopo i primi 2 o 3 anni di relazione e spinge alcuni ex innamorati a cercare nuove avventure.
Non solo la fine della passione, ma anche la noia e la mancanza di un dialogo aperto possono essere alla base dell’infedeltà che, secondo i dati, tocca, nel nostro Paese, il 45% e tende ad aumentare nelle grandi metropoli.
Le occasioni per fare nuovi incontri aumentano con l’estate, periodo che fa registrare il maggior numero di tradimenti, ma anche internet rende più semplice conoscere persone con le quali intrecciare delle relazioni. Questo però non significa che l’elevata percentuale di tradimenti sia causata dal web e, in particolare, dalle app di dating, in quanto, come dice Marco Ciarlante di PhaseApp, è sbagliato credere che queste ultime “funzionino tutte allo stesso modo”, in quanto, proprio con la loro app di incontri hanno cercato “di superare il classico approccio, creando connessioni che vadano ben oltre l’aspetto fisico, ma che uniscano corpo e mente, creando legami forti”.
Ma in che cosa si differenzia, esattamente, PhaseApp dalle altre app di dating? Per cominciare, toglie in parte importanza al ruolo svolto dalle foto e alle informazioni condivise dagli utenti nei loro profili – nonché all’apprezzamento delle stesse -, e punta sulle risposte fornite a una serie di domande. Queste ultime sono state elaborate da team specializzati, composti da psicologi e sessuologi, e presentano livelli crescenti di intimità. Tutti gli utenti che si iscrivono all’app e che desiderano entrare in contatto con un altro utente devono rispondere alle domande e, solo dopo aver superato questa fase, possono dare inizio al dialogo.
Questa è solo la prima caratteristica che differenzia PhaseApp da altre app simili. La seconda riguarda il fatto che le sue funzioni non sono pensate esclusivamente per chi è in cerca di nuove relazioni, ma anche per le coppie già consolidate. Ed è qui che può giocare un ruolo di primo piano nella prevenzione del tradimento, soprattutto quando questo è causato dalla noia, dal calo del desiderio, da un lento distacco tra i partner e dalla difficoltà a mantenere un dialogo aperto e costruttivo.
Superando il pregiudizio che vede la tecnologia e internet quali responsabili della chiusura al dialogo diretto, e cercando di sfruttare in modo positivo i cambiamenti che pandemia e conseguenti lockdown hanno apportato al nostro modo di vivere le relazioni personali e sociali, sempre più vissute attraverso il web, gli ideatori di PhaseApp hanno pensato di “usare questi nuovi paradigmi anche per aiutare il dialogo e la passione di coppia”. D’altronde, come dice Ciarlante, questi sono “un segno dei tempi che viviamo, e sarebbe insensato quanto inutile fingere che i social, le app e internet più in generale non costituiscano una parte importante del nostro quotidiano”.
L’app di dating, tenendo conto dei “nuovi modelli di linguaggio e comunicazione”, viene dunque pensata per favorire un dialogo aperto, che aiuti a condividere pensieri, desideri e sentimenti senza temere di essere giudicati, soprattutto quando si trattano argomenti che possono causare vergogna, come quelli legati alla sessualità. La funzione che permette tutto questo è stata chiamata “Gioca con me” e, attraverso una serie di domande sempre più intime, permette di togliersi “dubbi e curiosità che spesso non abbiamo il coraggio di chiedere, ma anche domande che non avevamo mai pensato di fare”.
Insomma, si tratta di un ottimo modo per “continuare a conoscersi e scoprirsi, giorno dopo giorno”, ritrovando la passione, eliminando la noia e riducendo il desiderio di andare in cerca di avventure e di tradire il partner.