Maxi truffa assicurativa alla Uniqua. Arrestate 5 persone

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CRONACA – Ieri i Carabinieri della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma hanno eseguito cinque ordinanze di custodie in carcere, dei quali uno relativo alla custodia cautelare degli arresti domiciliari a carico di Fabio Casale, di anni 47, di professione imprenditore, già perito assicurativo ed ora impegnato con alcune società di sua proprietà nello smaltimento di rifiuti speciali, e quattro ordini di presentazione alla  Polizia Giudiziaria  a  nome della moglie di Fabio Casale, A.C., di professione avvocato, della sorella dello stesso, tale C.D., di professione impiegata, e in ultimo di C.S., di professione imprenditrice  e della di lei madre R .B.  L’indagine,  si è protratta per  oltre un anno di investigazioni, coordinata dal Sostituto Procuratore FILIPPI, ed ha sgominato una associazione per delinquere finalizzata alle truffe in danno delle assicurazioni, ed particolare in danno della società Uniqa spa, con sede ad Udine, danneggiata economicamente per una somma pari a circa trecentomila euro.

In particolare i sodali dell’organizzazione, capeggiati proprio dal Casale, a partire dal 2010 hanno organizzato tutta una serie di incidenti stradali falsi, allegando alle richieste di risarcimento la documentazione artefatta, come moduli di contestazione amichevole di sinistri, documentazione medica e quindi fatture di carrozzerie,   quest’ultime all’oscuro di quanto sottoscritto a loro nome, ciò al fine di indurre in errore  i liquidatori  e quindi percepire indebitamente gli indennizzi. L’attività di polizia giudiziaria, che vede l’ulteriore coinvolgimento di altri 40 indagati,  è stata  condotta attraverso l’esame di numerosi testimoni,  a qualsiasi titolo coinvolte nella vicenda, come anche accertamenti bancari e quindi perquisizioni autorizzate dalla locale Procura della Repubblica.

Tutto ciò ha quindi consentito di individuare la base operativa dove la citata organizzazione conservava un imponente archivio, uffici siti  in Roma,  zona Tuscolano.  La documentazione sequestrata, comprende dati, sempre relativi a sinistri stradali, che attualmente sono al vaglio di quest’Ufficio, e non si  esclude sin da ora che anche questi possano essere incidenti falsi, visto  che per i medesimi sono già stati indebitamente percepiti  gli indennizzi.  I vari soggetti coinvolti, al fine di evitare di essere chiamati dai periti della controparte assicurativa, più di una volta hanno denunciato il furto delle loro autovetture

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