Inizia oggi una nuova rubrica che arricchisce “La Notizia Oggi”, curata dall’Architetto Laura Cianfoni, “Archi.Voglio” e che ci accompagnerà alla scoperta del design e dell’architettura con uno stile sicuramente non convenzionale. Buona lettura.
Creata nel 1935 dal noto architetto e designer olandese Gerrit Rietveld protagonista del movimento De Stijl, la Crate chair può essere definita il primo mobile realizzato da materiale di recupero, in questo caso il legno.
Il tema del reuse tanto sentito negli ultimi anni era un concetto rivoluzionario ed esplorato già 80 anni fa. La poltroncina in questione può essere realizzata semplicemente dall’assemblaggio di una serie di assi rettangolari di legno, seguendo il progetto originario, riproposto da Cassina dal 1974.
Nel 2007 i nipoti di Rietveld, che avevano evidentemente già imparato l’arte… e messa da parte, decisero di mettere sul mercato una versione per bambini, la Crate chair junior.
Quest’ultima si può acquistare anche su internet, fornita in kit e corredata di tavolino ad una grandezza che è circa i 2/3 dell’originale; utile sicuramente per soddisfare l’istinto feticista di qualche appassionato collezionista di design. E’ ben evidente che lo studio della produzione seriale elemento fondamentale in tutti i progetti di Gerrit, sia stato in questo caso incompreso dai nipoti, spinti unicamente da uno scopo commerciale e non di ricerca. Lo zio invece, vero studioso dello spazio architettonico come elementarità della materia, non nella sua accezione infantile, ma primordiale, ci fa capire l’essenzialità estetica della funzione, che proprio dagli anni ’20 viene concepita come sinonimo di bello. Da allora ad oggi si è tentato di farne altre versioni, snaturando totalmente il modello olandese, ed esasperandone i principi. Proprio nel ’56 una rivista americana pubblicò l’Orange Crate chair chiamata, Juvenile chair da costruire in 20 minuti e da poter rivestire a piacere per renderla più apprezzabile per un uso domestico, evidente frutto del filone “fai da te” del continente a stelle e strisce, ma tremendamente kitsch!!!
Nel 2010, David Van Der Veldt (designer), dopo aver concluso gli studi nell’Accademia Gerrit Rietveld, e quindi memore della Crate chair, idea la Medina Crate chair. E’ evidente l’influenza di un suo viaggio a Casablanca, Marocco. Beh! lascio a voi lettori il commento…
Rietveld per circa 50 anni è stato più che architetto, “artigiano” dell’architettura, regalandoci degli esercizi progettuali che si sono spinti anche oltre la Crate chair:
Nella storia dell’architettura, possiamo dire che quello che mio nonno avrebbe definito “due pezzi di legno inchiodati”, sono diventati icona del design mondiale, un classico oggettivo, riproposti tutt’oggi. Grazie Gerrit.
Per saperne di più:www.design-museum.de