Velletri, il Lions Club ha donato un defibrillatore alla Virtus Basket

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Da sin. il presidente del Lions Club Velletri Pier Paolo Gasbarri, il vicesindaco di Velletri, Marcello Pontecorvi e il presidente della Virtus-Basket, Maurizio-Prosperi

ATTUALITA’ – La Virtus Velletri Basket ha ricevuto in dono dal Lions Club Velletri Host, un defibrillatore. La cerimonia di consegna è avvenuta mercoledì 11 giugno, presso il piazzale interno del centro sportivo “G. Scavo” di Velletri. La società sportiva ha voluto ricevere con tutti gli onori questo prezioso strumento, per questo sia il vivaio Virtus che la cosiddetta prima squadra sono stati schierati per essere presenti alla consegna di uno strumento che si spera non debba mai servire ma che in caso di bisogno può salvare una vita.

A fare gli onori di casa, il vice-presidente della Virtus, Claudio Valentini che ha ringraziato prima il presidente del Lions Club Pier Paolo Gasbarri per il dono “salva-vita” e ha poi presentato gli ospiti coinvolti nella cerimonia. Il primo che ha preso la parola è stato Luca Quaglia, socio della Virtus che ha fra gli iscritti alla società sportiva uno dei suoi due figli. Significativo il passaggio del suo discorso dove ha affermato: “Lo sport deve essere uno strumento di formazione, che aiuti a crescere e formare un carattere vincente ma che insegni soprattutto a perdere senza alibi, riconoscendo il giusto merito agli avversari, perché nella vita non si è o vincenti o perdenti ma brave o cattive persone”.

Lo-scambio-dei-gagliardetti

Lo scambio dei gagliardetti

Se un genitore Virtus, può, d’ora in poi, sentirsi più tranquillo riguardo al potenziale del soccorso medico della società sportiva lo deve al Lions Club. Il presidente Gasbarri ha spiegato perché l’organizzazione che presiede ha voluto fare questo dono: “Lo scopo principale di ogni Lions Club è quello di aiutare quanto più possibile la comunità. Per questo è importante anche il bene delle società sportive.

Abbiamo già donato defibrillatori ad altre associazioni, la Virtus è stata scelta per il numero degli iscritti e per le numerose attività che svolge durante l’anno”.

A prendere la parola, subito dopo, il vicesindaco, Marcello Pontecorvi: “Partendo dalla legge che obbliga tutte le associazioni sportive ad avere strumenti idonei alla rianimazione (la legge n. 120 del 3 aprile 2011), anche il Comune di Velletri ha acquistato cinque defibrillatori, tre sono stati consegnati alla Polizia Locale, uno è stato fornito al personale del Palazzetto dello Sport e un altro al Campo Sportivo, al quale, oggi, si aggiunge quello della Virtus. Per questo motivo abbiamo predisposto anche attività formative per il corretto utilizzo”.

Il defibrillatore è passato così dalle mani di Pier Paolo Gasbarri a quelle del presidente della Virtus Velletri, Maurizio Prosperi e come in tutte le partite che si rispettano c’è anche stato anche lo scambio del gagliardetto, in segno di amicizia e rispetto, in questo caso soprattutto di rispetto per la vita. Al tavolo degli ospiti era presente anche il dott. Massimo Greci, esperto in medicina dello sport.

Ufficio stampa Virtus Velletri Basket

Perché il defibrillatore in campo

Secondo la legge n. 120 del 3 aprile 2011 (e successive modifiche), atta a regolamentare l’uso dei defibrillatori semiautomatici esterni da parte del personale non sanitario, in caso di emergenza ogni cittadino con un’adeguata formazione di rianimazione cardiopolmonare può prestare soccorso utilizzando questo tipo di apparecchiature senza commettere reato o compiere un abuso della professione medica.

I Defibrillatori Semiautomatici (DAE) di nuova generazione diagnosticano automaticamente la fibrillazione cardiaca ed erogano la scarica elettrica solo se riconoscono la Fibrillazione Ventricolare (FV). Non è pertanto l’operatore, ma il defibrillatore, ad effettuare la diagnosi di fibrillazione ventricolare. Di conseguenza non sussiste l’abusivo esercizio della professione sanitaria, punito dall’art. 348 del Codice Penale.

In caso di morte cardiaca improvvisa il tempo limite per salvare la vittima è di 5 minuti. L’unica possibilità è nell’uso, il più precoce possibile, del Defibrillatore. Considerando il tempo per i soccorritori di rendersi conto dell’accaduto e di allertare il 118 (2/3 minuti) ed il tempo impiegato dall’ambulanza per arrivare (mediamente più di 10 minuti) si comprende perché il Legislatore ha deciso di ampliare al massimo il numero di persone abilitate ad utilizzare il Defibrillatore.

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