Velletri, caso di tubercolosi in una scuola. Scattata la profilassi, situazione sotto controllo

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Batterio-che-provoca-la-Tubercolosi

CRONACA – Se il caso di tubercolosi di Anzio è stato subito smentito con una nota ufficiale della Asl Roma H, quello di Velletri è confermato. Il Sindaco non ha potuto smentire la notizia che circola da alcuni giorni sul caso di tbc. Ad esserne colpita una insegnante di una scuola cittadina. Immediatamente sono scattati i cosiddetti protocolli del caso ed è stata messa in atto la profilassi.

I bambini che sono stati a contatto con l’insegnante hanno potuto, assieme alle famiglie, usufruire di controlli gratuiti presso il Bambin Gesù di Roma. Le famiglie quindi sono state tempestivamente avvertite. Quello che l’amministrazione raccomanda è che non si crei alcun allarme. Il caso sarebbe isolato, chi doveva essere avvertito per fare gli accertamenti del caso è stato avvertito. Chi non ha avuto comunicazioni ufficiali in tal senso non avrebbe ragione di preoccuparsi.

COS’E’ LA TUBERCOLOSI

La tubercolosi è una malattia contagiosa che si trasmette per via aerea mediante un batterio, ilMycobacterium tuberculosis. Il contagio può avvenire per trasmissione da un individuo malato, tramite saliva, starnuto o colpo di tosse. Per trasmettere l’infezione bastano pochissimi bacilli anche se non necessariamente tutte le persone contagiate dai batteri della Tb si ammalano subito. Il sistema immunitario, infatti, può far fronte all’infezione e il batterio può rimanere quiescente per anni, pronto a sviluppare la malattia al primo abbassamento delle difese. Si calcola che solo il 10-15% delle persone infettate dal batterio sviluppa la malattia nel corso della sua vita. Un individuo malato, però, se non è sottoposto a cure adeguate può infettare, nell’arco di un anno, una media di 10-15 persone.

Nonostante sia una malattia prevenibile e curabile, la Tb costituisce oggi una delle emergenze sanitarie più drammatiche, tanto da essere stata dichiarata emergenza globale nel 1993 dall’Oms per l’enorme carico sanitario, economico e sociale che la accompagna. La Tb è infatti ancora trattata con strumenti diagnostici e farmaci di vecchia concezione, mentre una diagnosi precoce e l’uso di trattamenti adeguati e innovativi potrebbe incidere significativamente sulla riduzione della malattia.

Per riuscire a ridurre significativamente l’incidenza di questa malattia nel mondo, è nata nel 2000 l’alleanza globale Stop Tb, un network di oltre 400 organizzazioni internazionali, Paesi e associazioni pubbliche e private coordinate dall’Oms, che ha lanciato un primo piano globale per fermare la Tb (2001-2005) e, a inizio 2006, un secondo piano globale (2006-2015).

Sintomi e test per la Tb
I sintomi della Tb sono tosse, perdita di peso, dolore toracico, febbre e sudorazioni. Nel tempo, la tosse può essere accompagnata da presenza di sangue nell’espettorato. Il test più utilizzato per evidenziare l’infezione tubercolare è quello di Mantoux, che si esegue inoculando nella cute del braccio una sostanza, la tubercolina. Una risposta positiva comporta la necessità di eseguire una radiografia toracica per verificare la presenza della malattia a livello polmonare. La diagnosi precoce per la presenza di Mycobacterium è però quella effettuata a livello microscopico sull’espettorato della persona, come previsto dalla strategia Dots indicata dalle linee guida internazionali pubblicate nel 1995.

La strategia Dots (directly observed therapy) prevede anche che il paziente venga seguito costantemente da un operatore, nel corso dei 6-8 mesi previsti dalla terapia, con un’osservazione costante della regolarità di assunzione dei farmaci, degli effetti e dell’efficacia degli stessi e dell’andamento della malattia.

Il trattamento farmacologico, (così com’è indicato dai Cdc americani), si basa sull’uso di antibiotici, in particolare di isoniazide, rifampicina, etambutolo (o streptomicina) e pirazinamide (definiti farmaci di prima linea), per due mesi. Nei successivi 4-6 mesi, la terapia prosegue con due farmaci in associazione, ad esempio di isoniazide e etambutolo. Nel caso di farmacoresistenza, in particolare segnalata contro rifampicina e isoniazide, è necessario utilizzare per un periodo molto più lungo farmaci di cosiddetta seconda linea, che possono essere molto più costosi e provocare più effetti collaterali.

La Tb e le condizioni socioeconomiche
La tubercolosi è una malattia fortemente associata alle condizioni in cui vivono le persone. L’abbassamento delle difese immunitarie, infatti, può dipendere dal fatto di vivere in condizioni igieniche molto scarse e di soffrire di uno stato di malnutrizione e cattive condizioni generali di salute. Secondo l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, per esempio, le decine di milioni di rifugiati che vivono in condizioni molto precarie in diversi Paesi del mondo, a seguito di guerre o di catastrofi naturali, sono a rischio molto alto di sviluppare Tb. La necessità di tenere sotto controllo la Tb nei campi profughi e rifugiati, soprattutto in zone dove l’incidenza della malattia è già molto alta come in Africa, costituisce quindi una priorità assoluta.

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