Castelli Romani, sequestrato patrimonio di 43 milioni

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CRONACA –  I militari del G.I.C.O. (Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata) del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Roma hanno sottoposto a sequestro venti aziende, capitali, immobili, auto, motoveicoli e numerosi rapporti finanziari, per un valore complessivo di stima pari a circa 43 milioni di euro, riconducibili a Sergio Anderlucci, Tiziana Fiorucci e Mario Pepe, soggetti già denunciati all’Autorità Giudiziaria veliterna per violazione della normativa sugli stupefacenti e ritenuti pericolosi per la sicurezza e la pubblica moralità.

Le complesse indagini patrimoniali, avviate nel 2013 – su delega del Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Velletri Dott. Francesco Prete e del Sost. Proc. Dott. Giovanni Taglialatela – hanno consentito di confermare l’esistenza di un gruppo criminale che, attingendo risorse finanziarie anche dai proventi dello spaccio e del traffico di sostanze stupefacenti, ha costituito una serie di società aventi sede – prevalentemente – nel Comune di Albano Laziale (RM) e operanti in svariati settori economici. Gli accertamenti patrimoniali hanno permesso di ricostruire la fitta rete degli interessi commerciali e l’entità degli investimenti effettuati, localizzati sempre nell’area dei Castelli Romani, tra Albano Laziale e Genzano di Roma, servendosi, per tale scopo, anche di ulteriori soggetti, facenti parte dei rispettivi nuclei familiari ovvero terzi c.d. “prestanome”.

Sono stati portati a termine 122 accertamenti economico-patrimoniali, riscontrando l’accumulazione di un ingente patrimonio, del tutto incongruente con i modesti profili reddituali emergenti dalle dichiarazioni dei redditi. In tal senso, basti dire che l’A. S. – già fallito nel 2005 e condannato nel 2003 per reati inerenti gli stupefacenti – nel corso dell’ultimo decennio, ha dichiarato al fisco poco più di € 32.000,00, risultando a lui riconducibile, di contro, direttamente e/o per il tramite di terzi, un vastissimo patrimonio societario, immobiliare e mobiliare. Più in particolare, l’A. S., a partire dall’anno 2007, è risultato aver condotto una serie di attività commerciali e imprenditoriali, molte operanti nel campo dell’edilizia, sotto forma di cooperative sociali, facenti capo a tre distinti consorzi: il cd “GRUPPO ANDERLUCCI”. Le società consortili e le consociate sono risultate amministrate, nella maggior parte dei casi, dai componenti del nucleo familiare (coniuge, figli, nuora e consuocera).

E’ emersa l’esistenza di chiari indici di “pericolosità fiscale”, connessi alla vorticosa apertura e chiusura di realtà societarie nell’arco di soli tre anni, oltre all’indicazione in contabilità di acquisto, vendita di beni e/o prestazioni di servizi per svariati milioni di euro, con conseguente successiva messa in liquidazione delle medesime realtà societarie, così sottraendosi al controllo degli organi preposti ovvero maturando significativi crediti con l’Erario. In sintesi, l’esito delle complessive investigazioni svolte, partecipato alla Procura della Repubblica di Velletri, consentiva al Presidente del Tribunale di Roma – Sezione Misure di Prevenzione, Dottor Guglielmo Muntoni, di disporre il sequestro del patrimonio aziendale e relativi beni di 20 società di persone e capitali, con sedi a Roma e nelle provincie di Roma e Latina; di 7 unità immobiliari, site in provincia di Roma; di12 autoveicoli; di n. 3 motoveicoli; di numerosi rapporti bancari, postali, assicurativi, azioni, per un valore complessivo di stima dei beni sottoposti a sequestro di € 42.600.000,00. Contestualmente, è stata effettuata la notifica, nei confronti di 21 soggetti, dell’avviso all’indagato della conclusione delle indagini preliminari, in relazione alle fattispecie di spaccio e traffico di sostanze stupefacenti.

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