Borgo Sabotino, cloruro di vinile nell’acqua

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CRONACA Nonostante lo smantellamento a cura della Sogin stia andando avanti e dalle comunicazioni ufficiali, sembrerebbe stia proseguendo nel miglior modo possibile, le falde acquifere in prossimità della ex centrale nucleare di Borgo Sabotino a Latina sono risultate altamente inquinate.

Secondo i vertici della Sogin (la società di Stato responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi, ndr) che ha effettuato le analisi sui campioni di acqua prelevati nella zona della centrale,  la sostanza altamente tossica presente nelle acque è il cloruro di vinile, uno dei maggiori agenti cancerogeni per l’essere umano e gli animali,  utilizzato soprattutto per la fabbricazione di pvc.

Sembrerebbe, dunque che la dismissione della centrale nucleare  non sarebbe la causa principale di questo avvelenamento delle falde acquifere ma comunque è la Sogin, obbligata dal Ministero dell’Ambiente, la società che ufficialmente si fa carico di analizzare le acque in prossimità della centrale nucleare ormai spenta. Così sono stati riscontrati valori di cloruro di vinile fino a venti volte superiori rispetto a quelli fissati dalla legge che sono dello 0,5 microgrammi per litro. Le analisi delle acque superficiali andranno avanti e saranno intensificate.

Si allargherà il perimetro d’azione dei controlli perchè c’è il sospetto che forse la centrale, come detto, non è la causa principale di questo avvelenamento di acque che servono alla popolazione per bere, per l’igiene personale, per annaffiare campi e abbeverare animali da allevamento e che finiscono poi per inquinare il mare. Secondo Legambiente, i residenti della zona lamentano da anni casi di tumore, soprattutto alla tiroide, maggiori rispetto ad altre zone. Finora non ci sono stati riscontri. Aspettiamo i nuovi risultati, una comunicazione ufficiale rispetto a questo inquinamento, preoccupante per una zona ad alta intensità abitativa, soprattutto d’estate.

Di seguito pubblichiamo una nota ufficiale della Sogin nella quale spiega come e perchè sono state avviate le analisi delle acque e come si è proceduto dopo la verifica:

Lo scorso autunno Sogin ha avviato un programma di monitoraggio ambientale convenzionale in vista delle prossime attività di decommissioning della Centrale di Latina. In tale ambito Sogin ha effettuato la campagna di caratterizzazione del territorio prevista dal programma di azioni. Le analisi effettuate hanno evidenziato nell’acqua di falda superficiale, su tre campioni, valori anomali della concentrazione di Cloruro di Vinile.

Il 18, 19 e 20 dicembre 2013, per avere conferma della verifica del dato, Sogin ha approfondito l’indagine ricercando i seguenti analiti: Cloruro di Vinile, Etilene e Percloroetilene, composti appartenenti alla medesima catena di degradazione di materie plastiche di uso comune. I campioni prelevati sono stati inviati a due diversi laboratori, entrambi certificati ed accreditati. Il primo non ha registrato la presenza di alcun analita, mentre il secondo ha riscontrato il superamento delle soglie di contaminazione del Cloruro di Vinile in 9 campioni su 10.

Il 17 gennaio 2014 Sogin, appena ricevuti i certificati di laboratorio, ha attivato le procedure standard previste dalle normative vigenti e ha subito notificato quanto riscontrato agli Enti preposti: Comune di Latina, Asl di Latina, Provincia, Regione. Immediatamente dopo, in base alla normativa ambientale, Sogin ha proceduto a redigere il piano di caratterizzazione su quanto riscontrato e ad avviare un’ulteriore campagna di monitoraggio estesa a 20 piezometri, riscontrando solo in alcuni di questi valori anomali.

Questa seconda campagna ha mostrato, lungo il perimetro dell’impianto a valle dello stesso, l’assenza di valori anomali. Il 16 febbraio Sogin ha quindi inviato il piano di caratterizzazione alla Conferenza dei Servizi. Il 26 marzo si è riunita la Conferenza, alla quale hanno partecipato, oltre Sogin, Provincia di Latina, Comune di Latina, ARPA Lazio, ASL di Latina.

La Conferenza dei Servizi ha deciso di estendere l’indagine al territorio circostante, anche a monte della centrale, dato che gli inquinanti rilevati in falda non sono riconducibili direttamente al ciclo produttivo dell’impianto. I composti alifatici clorurati vengono infatti impiegati per la pulitura a secco, come solventi per l’estrazione di particolari elementi chimici, nei processi di lavorazione della plastica, della gomma, della carta, di vernici, di adesivi e sono anche anche un prodotto della degradazione di tali materiali.

In particolare, il cloruro di vinile è anche uno degli intermedi di sintesi più importanti per la produzione di plastica PVC; il Tricloroetilene è utilizzato come smacchiatore, principalmente di parti metalliche nell’industria delle automobili e metallurgica; il Tetracloroetilene è utilizzato come intermedio di sintesi e come solvente nei lavaggi a secco.

Come previsto dal piano di caratterizzazione approvato dalla Conferenza dei Servizi, Sogin sta ora procedendo con ulteriori indagini ed analisi di approfondimento. Sulla base di tali risultati Sogin, congiuntamente agli altri Enti del territorio, programmerà ed avvierà le successive azioni sulla base del programma determinato dalla normativa ambientale. Sogin ritiene che i valori riscontrati oltre la soglia di legge non  siano riferibili alle proprie attività, in quanto sono stati riscontrati analiti estranei al ciclo produttivo della Centrale, e ribadisce che il rigoroso processo di verifiche in corso costituisce un ulteriore elemento di garanzia a tutela dell’ambiente e della popolazione.

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